© Dott. Matteo Ciuffreda - P.Iva: 02971750423 Iscrizione Ordine dei Medici di Ancona n. 05571 - Comunicazione di apertura all'ordine dei medici in data 22/01/24 - Credit FSC di Claudio Starnone
MICROBIOTA UMANO
Il microbiota umano (in passato definito flora batterica) è l’insieme dei microrganismi che in maniera fisiologica, o talvolta patologica, vivono in simbiosi con il corpo umano.
Il microbiota di ogni individuo è esclusivo e rappresenta una vera e propria “impronta” biologica, capace di contraddistinguerci gli uni dagli altri.
Questa popolazione microbica è presente in tutto il corpo, con l’eccezione del cervello e del sistema circolatorio, ma la maggior concentrazione microbica si ha nel tratto intestinale.
Il microbiota intestinale è il più esteso (rappresenta circa il 70% del totale) ed è composto da batteri vantaggiosi per il nostro organismo (bifidobatteri, lactobacilli, ecc…) e da altri svantaggiosi (clostridium difficile, enterococchi, ecc..).
Fonte Istituto Mario Negri
Il microbiota ha diverse funzioni:
Il microbiota può essere considerato quindi un vero e proprio organo che mantiene strette relazioni bidirezionali con gli altri apparati e sistemi dell’organismo ( sistema nervoso, sistema neuro-endocrino, apparato cardiovascolare, sistema immunitario).
Il cervello ed il sistema nervoso intestinale, sono reciprocamente collegati da una fitta rete di comunicazione, oltre alla connessione diretta, cervello ed intestino comunicano anche tramite il torrente circolatorio attraverso il rilascio di ormoni e molecole prodotte dal microbiota intestinale,
tramite questi collegamenti il cervello controlla le funzioni dell’intestino e, a sua volta, l’intestino può alterare le funzioni del cervello.
Il microbiota subisce delle modifiche dalla nascita, e diventa sensibile agli agenti esterni ed ambientali, dall’ età di 2- 3 anni inizia a subire continue trasformazioni che lo rendono progressivamente simile a quello del soggetto adulto con una struttura molto complessa caratterizzata da un elevato numero di microrganismi in equilibrio tra loro.
Con l’invecchiamento invece, si assiste ad una riduzione progressiva del numero di microrganismi con conseguente aumento del rischio di disbiosi.
Diversi fattori possono alterare la salute del microbiota:
Lo stato di salute della popolazione microbica dell’intestino, dipende da tre fattori principali: numero totale di microrganismi, diversità delle specie presenti, e rapporto tra specie “buone e cattive”.
Lo stato di equilibrio (benessere) del nostro microbiota viene definito EUBIOSI, ma se ciò non avviene si instaura uno stato di disordine definito DISBIOSI, ed è a quest’ultima che si deve l’aumentata incidenza di diverse patologie definite “malattie del progresso”:
MICROBIOTA E DOLORE
Il microbiota intestinale, grazie al suo ruolo nella complessa rete sistemica immuno-neuro endocrino-metabolica, svolge un ruolo chiave nello sviluppo di malattie neurologiche e del dolore cronico.
Sebbene la nostra comprensione del ruolo del microbiota intestinale nel dolore, sia ancora nelle sue fasi iniziali, le evidenze disponibili suggeriscono come la disregolazione del microbiota intestinale:
- moduli e aumenti l’infiammazione che sottende il dolore nocicettivo, neuropatico e nociplastico, con particolare coinvolgimento nel dolore viscerale;
- possa regolare in maniera diretta e indiretta l’eccitabilità neuronale del sistema nervoso periferico;
- possa intervenire nella modulazione di sintomi finora ritenuti secondari, come l’insonnia, l’ansia e la depressione.
Oggi appare chiara l’importanza del microbiota nel mantenimento dello stato di salute dell’uomo, è quindi essenziale preservarlo e mantenerlo in equilibrio.
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