La fibromialgia, è una condizione clinica conosciuta da tempo, (già descritta da Ippocrate) ma che solo recentemente ha ricevuto una definizione scientifica e un riconoscimento formale, l’interesse scientifico internazionale e l’attenzione pubblica per la fibromialgia, hanno avuto quindi un incremento esponenziale nel corso dei decenni.

L’origine della sindrome non è stata ancora pienamente compresa, ed esiste incertezza rispetto al quadro fisiopatologico, è una patologia complessa con un quadro clinico eterogeneo e fortemente variabile, sia come sintomi che come gravità degli stessi.

Ad oggi il paziente fibromialgico è spesso costretto ad un percorso di cura frastagliato e caotico, in media infatti, le persone affette da tale patologia attendono circa 2 anni prima di giungere ad una diagnosi, dopo svariate e molteplici visite specialistiche senza alcuna regia comune.

Sulla base delle evidenze scientifiche disponibili, non si rileva un trattamento unico ed efficace nella remissione completa dei sintomi caratterizzanti la fibromialgia, tuttavia è ampiamente condiviso come l’approccio terapeutico maggiormente appropriato, debba essere multidisciplinare e personalizzato.

L’obbiettivo è quindi quello di accogliere, sostenere ed accompagnare il paziente nel suo percorso di cura sotto una guida unica.

Il trattamento della fibromialgia è finalizzato principalmente a ridurre o attenuare la gravità dei sintomi caratteristici come: dolore cronico diffuso, affaticamento, disturbi del sonno, sintomi cognitivi ( difficoltà di concentrazione, ansia, sindrome depressiva, ecc…).

In relazione alle condizioni e caratteristiche cliniche potranno essere adottati:

-Ossigeno-Ozonoterapia

-Trattamenti non farmacologici ( agopuntura auricolare, educazione negli stili di vita, educazione nutrizionale, attività motoria).     

-Trattamenti farmacologici