MEDICINA DELLE CEFALEE

Con il termine “cefalea” si indica in modo generico un dolore al capo, è un disturbo molto diffuso nella popolazione, circa il 52% della popolazione mondiale ne soffre.
Colpisce prevalentemente la fascia di popolazione adulta compresa tra i 20 e 50 anni, ma può comunque interessare ogni età.
Spesso gli attacchi sono molto frequenti e debilitanti, tanto da compromettere le capacità lavorative, la vita famigliare e di relazione.
Le cause del mal di testa non sono ancora del tutto chiare, si ipotizza che il dolore sia causato da un difetto nella comunicazione tra cervello, nervi e vasi sanguigni del cranio, riconducibile all’azione di alcuni neurotrasmettitori.
Anche la familiarità sembra avere un ruolo importante, spesso chi soffre di cefalea ha uno o più famigliari che soffrono di tale disturbo.
Diversi stimoli ambientali (alimenti, stress, disturbi del sonno, traumi, esposizione a luci-odori intensi, fattori climatici, postura, ecc.) possono rappresentare un fattore scatenante, e la loro ricerca e identificazione rappresenta il primo passo verso una corretta gestione di questo disturbo.
Le cefalee possono essere classificate in:
- CEFALEE PRIMARIE (definite anche essenziali o idiopatiche, non sono riconducibili ad altre condizioni mediche), rappresentano il 90% circa di tutte le cefalee, possono inoltre essere classificate in episodiche e croniche.
Tra le forme primarie ritroviamo:
  • EMICRANIA
  • CEFALEA DI TIPO TENSIVO
  • CEFALEA A GRAPPOLO
EMICRANIA
L'emicrania è una cefalea primitiva episodica, i sintomi in genere durano da 4 a 72 h e possono essere di entità grave,
il dolore è spesso unilaterale, pulsante, peggiora durante sforzo fisico ed è accompagnato da sintomi quali nausea e
ipersensibilità a luce, suoni o odori, spesso, un prodromo (una sensazione che l'emicrania sta iniziando) annuncia gli
attacchi, il prodromo può comprendere cambiamenti di umore, dolore al collo, desiderio di cibo, perdita di appetito,
nausea o una combinazione di questi.
Un'aura precede gli attacchi in circa il 25% dei pazienti, le aure sono transitori disturbi neurologici che possono
influenzare l'equilibrio, la coordinazione muscolare, la parola o la visione, ed hanno una durata che varia da alcuni
minuti a un’ora, alcuni pazienti presentano un'aura con sintomatologia dolorosa lieve o assente.

CEFALEA TENSIVA
Rappresenta la di forma di cefalea più frequente (90%), la cefalea tensiva può essere episodica o cronica:
- Le forme episodiche si verificano per meno di 15 giorni al mese.
- Le cefalee croniche si verificano per più di 15 giorni al mese.
La sua comparsa o intensità è influenzata da stress emotivi, ansia e depressione.
Le cause che generano la cefalea di tipo tensivo sono ancora sconosciute, fattori e condizioni scatenanti possono essere diversi tra i principali ricordiamo: stress (cefalea pomeridiana dopo lunghe ore di lavoro), artrosi cervicale, artrosi temporo-mandibolare, riduzione delle ore di sonno, sindrome da affaticamento cronico, cattive posture o posizioni scomode (assunte per molto tempo nell’arco della giornata), pasti irregolari, cattiva alimentazione, astinenza da sostanze ( caffeina, tabacco).
La cefalea tensiva riconosce una genesi multifattoriale, le anomalie del sistema nervoso periferico e centrale, il malfunzionamento dei sistemi che regolano la percezione dolorifica ed il livello di sostanze, come la serotonina, possono svolgere un ruolo importante.
Nei pazienti con cefalea cronica si evidenzia inoltre un ‘aumentata sensibilità al dolore (riduzione della soglia dolorifica).
Il dolore di una cefalea di tipo tensivo è generalmente lieve o moderato e spesso descritto come costrittivo, questa cefalea viene generata nella regione occipitale o frontale bilateralmente e si diffonde a tutto il capo.
A differenza dell'emicrania, le cefalee tensive non sono, di solito, accompagnate da nausea e vomito, e non sono aggravate dall'attività fisica, la luce, i suoni o gli odori.
Gli attacchi di cefalea possono durare da 30 minuti a diversi giorni, di norma iniziano diverse ore dopo il risveglio e peggiorano nel corso della giornata, le forme croniche possono variare di intensità durante tutto il giorno.

CEFALEA A GRAPPOLO
La cefalea a grappolo causa un dolore lancinante monolaterale, a localizzazione periorbitaria o temporale, con sintomi associati (calo palpebrale, lacrimazione, rinorrea, congestione nasale). Interessa principalmente gli uomini, con esordio tipicamente tra i 20 e i 40.
Generalmente, la cefalea a grappolo è episodica con attacchi seguiti da una fase di remissione di mesi o anni. Alcuni pazienti hanno una cefalea a grappolo senza remissione. L’ attacco è lancinante e raggiunge il picco entro pochi minuti; in genere regredisce spontaneamente entro 30 min. /1h, e l’intenso dolore può portare il paziente ad avere comportamenti ed atteggiamenti “bizzarri”, la fisiopatologia è sconosciuta; tuttavia, la periodicità delle crisi suggerisce una disfunzione ipotalamica.

CARATTERISTICHE DELLE CEFALEE

- CEFALEE SECONDARIE 

(riconducibili ad una patologia di varia natura), rappresentano circa il 10% di tutte le forme.

Una forma di cefalea secondaria, di frequente riscontro ed in costante incremento, è quella da uso eccessivo di farmaci (triptani, antidolorifici, ecc.). Una corretta diagnosi della forma della cefalea rappresenta una tappa essenziale per pianificare il congruo trattamento e per ottenere il giusto risultato. A tal fine, oltre ad un’accurata anamnesi (raccolta di informazioni da parte del medico sulla patologia), una visita approfondita, eventuali esami strumentali, risulta essenziale il diario delle cefalee, dove il paziente riporterà le varie caratteristiche delle sue crisi.
Il trattamento deve essere personalizzato su ogni paziente, attualmente esistono diverse opzioni terapeutiche:
- Individuazione ed eliminazione dei fattori scatenanti
- Miglioramento dello stile di vita
- Terapia farmacologica (della fase acuta e di profilassi)
- Agopuntura auricolare
- Ozonoterapia
- Terapia infiltrativa
Il trattamento medico si divide a sua volta in:
- Trattamento della fase acuta (che mira a risolvere la crisi)
- Trattamento profilattico, il cui obbiettivo è ridurre la frequenza e la gravità delle crisi.
Fine ultimo della medicina delle cefalee è quello di migliorare la qualità di vita delle persone.